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Un orto in adozione
La pagina internet del sito ortiamo.com: una volta registrati si può iniziare a coltivare l'orto
A mezza via tra l'adozione e il gioco, ha preso forma un'idea "green". Tanto buona e sostenibile da essere infine riuscita a mettere d'accordo gli individui più disparati, fanatici del chilometro zero o dell'anacronistico ritorno alle origini. Ortiamo, start-up nata dal guizzo creativo di due fratelli marchigiani, ha messo in rete appezzamenti di terra, coltivabili per qualche soldo al mese. Chiunque abbia voglia di cimentarsi nella professione contadina o di goderne i frutti per poche decine di euro, può affittare un orticello e lì coltivarvi quel che più piace. Francesco e Mirko Tassi, bancario l'uno, ingegnere l'altro, hanno scelto di mettere in piedi Ortiamo per chiunque abbia velleità agricole e domicili urbani. Il progetto, supportato e spiegato al sito www.ortiamo.it, consiste nell'adozione a distanza di un appezzamento di terra, la cui metratura può variare dai 20 ai 60 metri quadri. Registrandosi, è possibile scegliere tra varie opzioni di affitto. Si può decidere di "adottare" un orto per il solo periodo estivo, per la stagione invernale o per l'anno interno. A seconda della soluzione per cui si è propeso, si paga una cifra mensile compresa tra i 25 e i 116 euro.
La start-up, hanno spiegato
i fratelli, ha radici tecnologiche. È stato Mirko, ingegnere elettronico, a prendere contezza di quanto virali, oggi, siano diventate applicazioni come Farmville. Il gioco di ruolo, facilmente scaricabile su qualsiasi telefonino di ultima generazione, permette all'utente di improvvisarvi contadino, disegnando sul proprio schermo la fattoria dei sogni. Pannocchie, mucche, bieta ed erbe, raccolti e vendita al dettaglio
rendono il gioco specchio di una realtà che, pur esistente, è spesso ignorata. Si dice sia poco accessibile, sia difficile per gli abitanti di città, divisi tra lavoro e conti che raramente quadrano, trovare tempo e denaro da investire in una casa di campagna.
Mirko Tassi, cui la professione ha regalato lungimiranza, ha deciso di colmare il divario tra realtà virtuale e fattuale, mettendo a disposizione di
chi lo voglia l'orto dei sogni. Questo, su Internet, può essere affittato e disegnato. Come nel gioco che va per la maggiore, attraverso l'apposita sezione, si può scegliere con quali verdure coltivare l'appezzamento di terra e decidere se provvedere da sé alla manutenzione oppure delegarla ad un contadino di professione che, al momento debito, sarà incaricato di recapitare il raccolto all'indirizzo desiderato.
Ceste di frutta biologica, non ammorbata da pesticidi o fertilizzanti chimici, faranno capolino alla porta di casa, risparmiando agli utenti di Ortiamo la fatica di procacciarsi ortaggi sani nel bel mezzo della giungla urbana. E regalando loro la possibilità di mettere mano alla zappa, curando da sé la crescita delle proprie piante e rendendo vano il concetto di chilometro zero.
Quell'etichetta rinomata, che certifica il consumo consapevole valorizzando le colture di zona, è con Ortiamo superata. Portare in tavola i carciofi che si sono piantati, le zucchine che si è visto crescere è ben più utile, all'ambiente, che comprarle altrove. «I nostri prodotti sono oltre il chilometro zero perché sei proprio tu che li curi», recita il sito Ortiamo.it, piattaforma dalla quale i fratelli Tassi invitano gli italiani a riscoprire il contatto con la natura, entrando a far parte di una comunità in continua espansione.
Sebbene nata nelle Marche, alle porte di Pesaro, la start-up ha raggiunto nei giorni scorsi l'Emilia-Romagna e, presto, potrebbe allargarsi all'Italia tutta. Nelle intenzioni dei fratelli Tassi, il progetto è pronto a espandersi oltre i confini del Centro-Italia. Aziende agricole, comuni volenterosi, scuole e associazioni di settore possono candidarsi, mettendo a disposizione degli "ortisti" - virtuali e non - le proprie terre e la propria esperienza.
